
- On 01/04/2020
- In Approfondimenti: luoghi da visitare
- Tags:
PAESTUM
Tra il mare e la collina di Capaccio (l’antica Caput Aquae) sorge il Parco Archeologico di Paestum, Patrimonio – UNESCO, luogo di straordinaria testimonianza storica ed architettonica della Magna Grecia.
Fondata dai Greci di Sibari alla fine del VII sec. a.C. con il nome di Poseidonia (anche se la divinità protettrice era sicuramente Hera), fu, in seguito, occupata dai Lucani finché Roma ne fece una colonia fiorente, dandole il nome attuale nel 273 a.C..
Il circuito visitabile è un settore della città antica, circoscritto all’interno di una cinta muraria di ca 5 km, posta a difesa degli imponenti e suggestivi templi di Hera, Cerere e Nettuno, simboli universali di Paestum.
Il tempio di Hera, risalente al 550 a.C., è il più antico ed è conosciuto anche con il nome di “Basilica”, poiché in passato fu scambiato erroneamente per un edificio civile di età ellenistica, a causa della struttura architettonica che è differente rispetto agli altri due.
All’inizio del VI secolo si colloca, invece, il tempio di Cerere, costruito in posizione opposta alla Basilica. È il più piccolo dei tre ed è caratterizzato da una forma molto elegante ed armoniosa, dovuta perlopiù alla posizione su una piccola altura, che lo sopraeleva rendendolo più slanciato e sinuoso.
L’espressione più alta dell’architettura religiosa greca si riscontra, però, nel tempio di Nettuno del 450 a.C. circa. È uno dei templi meglio conservati di tutta la Magna Grecia. Ciò che lo caratterizza è l’esatta proporzione delle parti, formate da quattordici colonne sui lati lunghi e sei sulla facciata, elementi peculiari per renderne un perfetto esempio di tempio dorico dell’età classica. Fu la storiografia settecentesca ad attribuire l’edificio al dio del mare, nonché protettore della città, a lui dedicata.
Paestum parco archeologico
Nelle adiacenze si visita il Museo Archeologico Nazionale.
L’esposizione è divisa in sezioni che consentono al visitatore di ripercorrere la storia della città (greca, lucana e romana) e del suo territorio fino all’abbandono.
Presenta i più grandi ritrovamenti di arte campana ed altri più antichi di arte greca. Capolavoro assoluto presente all’interno del Museo Archeologico è la Tomba del Tuffatore. Si tratta di una tomba a cassa, costruita in travertino locale ed affrescata lungo tutti i lati.
Essa è composta da cinque lastre, sulle quali sono dipinte scene di un banchetto funebre volte a simboleggiare la prefigurazione della beatitudine eterna, riservata ai giusti dopo la morte;
una volta raggiunto l’Ade, essi potevano godere di un convivio eterno e vivere in uno stato di beatitudine e di ebrezza perenne. Sulla lastra di copertura è dipinto il famosissimo tuffatore, su cui gli studiosi hanno versato fiumi di inchiostro.
[/checklist]