
- On 19/04/2023
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Orgoglio Mediterraneo
<<Mangiare è una necessità. Mangiare intelligentemente è un’arte.>>
(François de La Rochefoucauld)
Diversi sono gli stereotipi che vengono usati per definire il Nostro Stivale.
Il Paese della pizza, della pasta e del mandolino. Il Bel Paese, quello composto da città eterne e paesaggi mozzafiato, ma spesso incapace di valorizzarle ed esprimerne il pieno potenziale. La patria del buon cibo, della bella vita.
Luoghi comuni, privati dal loro contesto, che vengono ripetuti pericolosamente come mantra universali.
Abbiamo tra le mani una grande eredità e, al contempo, un’importante responsabilità. Accanto a pasta e pizza, l’intero mondo riconosce i valori, la maestria, le tradizioni come quelle italiane e delle altre sei comunità emblematiche della Dieta Mediterranea, che sanno unire magistralmente territorio e biodiversità, identità e nutrizione, agricoltura, pesca e benessere sociale. La Dieta Mediterranea è stata, infatti, dichiarata dall’Unesco “Patrimonio orale e immateriale dell’Umanità”. Il motivo di tale onorificenza? Dona benefici elevatissimi nei confronti della nostra salute. Il primo a dimostrare l’efficacia della nostra dieta? Non un italiano, ma bensì un americano: Ancel Keys.
Il famoso fisiologo di Colorado Springs fu consulente del Dipartimento di Guerra americano durante la Seconda Guerra Mondiale e divenne famoso per aver inventato la Razione K di sopravvivenza, adottata successivamente da moltissimi altri eserciti. Alla fine della guerra, dopo aver accompagnato i soldati in numerose battaglie, si ricordò di un piccolo paradiso, in Italia: il Cilento, Pollica, Pioppi e il suo porticciolo. Decise di tornarci per viverci, in una splendida villa sul mare. A Pioppi, ancora oggi, si ricordano tutti di Ancel e Margaret Keys.
Ancel si rese conto che la popolazione del posto aveva un’età decisamente più alta rispetto alla prospettiva di vita da lui conosciuta; per questo motivo ne studiò le tradizioni, soffermandosi soprattutto sull’alimentazione.
A Pioppi, nel dopoguerra, la povertà era diffusa ovunque e la cucina era essenziale. In particolare la gente cilentana era legata alle produzioni locali di pomodori, di olio extravergine di oliva e della famosa pasta delle terre di Gragnano. Furono proprio le donne del Cilento, di Pioppi, ad insegnare ad Ancel i piatti della tradizione, ad iniziare dalla sua governante Delia Morinelli.
Ancel e la moglie Margaret dedicarono tutta la loro vita per avvalorare la tesi che quel tipo di dieta mediterranea fosse un elemento determinante della longevità e, soprattutto, della mancanza di malattie cardiovascolari tra le persone.
Nel 1975 pubblicarono il trattato scientifico divulgativo Eat well and stay well, the Mediterranean way: fu un successo incredibile che riportò l’attenzione su una terra dimenticata da tutto e da tutti a causa della povertà e dai malanni causati dalla guerra. Nacquero così, in tutto il mondo, comunità di uomini e donne che iniziarono a utilizzare i prodotti del Mediterraneo e la piramide dietetica proposta da Ancel divenne un must.
Ancel, guarda caso, visse fino a cento anni a Pioppi. Sinonimo che la Dieta Mediterranea, sul suo inventore, funzionò in maniera davvero eccelsa!
Di recente, in una nota trasmissione televisiva, c’è stato chi ha tentato di attribuire i natali della Dieta Mediterranea agli Americani. Simili esternazioni sono farneticanti delegittimazioni, significa negare il valore identitario di un popolo e delle sue tradizioni millenarie.
Nel 2010 l’Unesco ha incluso la Dieta Mediterranea nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità, riconoscendone la paternità a Italia, Marocco, Spagna e Grecia. Dal 2013 tale riconoscimento è stato esteso anche a Cipro, Croazia e Portogallo.
La Divérteducando viaggi propone un percorso sulla Dieta Mediterranea con attività laboratoriali.