
- On 20/02/2020
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Napoli e Pompei, riaprono la Casa degli Amanti negli scavi e la sezione Preistoria al Mann
Ritorno ai grandi fasti per Napoli e Pompei, con la riapertura al pubblico della sezione “Preistoria e Protostoria” del Museo Archeologico e di tre meraviglie degli scavi di Pompei restaurate, la Casa degli Amanti, della Nave Europa e del Frutteto.
Scopriamo insieme il fascino senza tempo di Napoli e Pompei
Al Museo Archeologico di Napoli (Mann) potranno essere ammirati su tre livelli, negli ambienti prospicienti al Salone della Meridiana, circa 3.000 reperti che ricostruiscono le caratteristiche delle civiltà che popolarono Campania ed altri siti del Mezzogiorno d’Italia, a partire dal Paleolitico Inferiore (tra 450mila e 130mila anni fa) sino all’Età del Ferro (dal X al VII sec. a.C.). La sezione, presentata in ultimo allestimento nel 1995 e non più fruibile da oltre un ventennio, è stata aggiornata nel criterio espositivo e nella comunicazione dei contenuti; saranno visibili, inoltre, per la prima volta, alcuni reperti conservati nei depositi e provenienti da siti dell’area interna della Campania.
“Gli amanti conducono, come le api, una vita dolce come il miele”. Un verso inciso in un quadretto adornato da piccole anatre dà il nome alla Casa degli amanti, gioiello di Pompei restaurato e riaperto al pubblico dopo 40 anni. La Casa degli Amanti si trova nel cuore della Regio I, dove fu riportata alla luce nel 1933. A seguito del terremoto, negli anni Ottanta la Casa fu chiusa e coperta con una struttura a puntelli che nascondeva completamente le sue decorazioni e soprattutto la struttura che ancora conservava il secondo piano del giardino colonnato, il peristilio, ancora oggi un unicum per Pompei. Si accedeva al livello superiore, che sembra essere stato aggiunto nel corso del I secolo dopo Cristo, tramite una scala di cui ancora si vedono le tracce sulla parete di fondo. Al I secolo dopo Cristo risalgono anche le pitture che adornano la Domus, realizzate in IV stile, a eccezione di alcuni pavimenti del II stile.
Un grande graffito che raffigura una nave da carico chiamata ‘Europa’ dà il nome a questa Domus risalente nel suo nucleo originario al III secolo avanti Cristo. La struttura della Casa della Nave Europa ha subìto nel tempo diverse modifiche ed ampliamenti, fino ad arrivare alla sua forma attuale, con un grande peristilio e numerose stanze disposte in successione sui lati settentrionale e occidentale.
Limoni e piante da frutto, uccelli svolazzanti e anche un albero da fico, cui è avvinghiato un serpente, simbolo di prosperità. È qui che si trovano gli apparati decorativi tra i più belli di Pompei, un vero e proprio esempio di pittura a giardino restaurato e messo in sicurezza con fondi ordinari del Parco. La vegetazione lussureggiante dipinta sulle pareti avvolgeva gli antichi abitanti della Casa del Frutteto, posta su via dell’Abbondanza. A differenza di altre case, dove la pittura di giardino era riservata alle sale di rappresentanza, nella Domus del Frutteto si trova nei cubicoli e, in alcuni ambienti, le raffigurazioni sono arricchite anche da motivi egizi con riferimenti ad Iside, probabile segno di devozione alla dea da parte del proprietario. Accanto al salone principale, adornato con splendide pitture scure oggi valorizzate da un nuovo sistema di illuminazione, un cubicolo sulle cui pareti troneggia un grande albero di fico con un serpente intorno, probabilmente il luogo di unione dei proprietari della Casa.
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Autore: Stefania Maffeo Giornalista multitasking, classe 1976, eclettica comunicatrice, appassionata lettrice, di cinema e di storia contemporanea, da sempre utilizza la parola come strumento di piacevole realtà. Esperta in comunicazione istituzionale, organizzazione di eventi e giornalismo scolastico, è da oltre dieci anni impegnata in progetti di elaborazione magazine e blog per alunni di scuole di ogni ordine e grado, contribuendo a favorire nei giovani l’interesse per la realtà circostante unita al corretto modo di valutare ed interpretare le informazioni mediatiche. |