capo miseno

Miseno, il Trombettiere di Enea

Durante l’assenza di Enea, il mitico trombettiere Miseno, dopo aver sfidato il dio Tritone ad una gara di Corno, trova la morte… il luogo della sua sepoltura, da allora, prende il nome di Monte Miseno.

Ma il pio Enea protegge il sepolcro con gigantesca mole, per l’eroe mette le sue armi, il remo, la tromba sotto l’aereo monte, che ora da lui si chiama Miseno e ne mantiene nei secoli il nome eterno….” Virgilio, dal VI libro dell’Eneide.

Il meraviglioso golfo di Napoli si chiude verso nord proprio con il promontorio di Capo Miseno, dove la leggenda vuole che Enea abbia seppellito il suo compagno di avventura.

Ci troviamo nell’area dei Campi Flegrei, dal greco flegraios ossia ardente, specificando la natura vulcanica di tutta la penisola.

Il promontorio di Miseno è parte superstite di una struttura vulcanica e, grazie alla conformazione della sua costa, nei secoli antichi divenne un luogo strategico importantissimo.

Durante il periodo della colonizzazione greca dell’VIII sec. a.C., rappresentava una delle basi principali per il controllo marittimo organizzato dai cumani, primi fondatori di Cuma, considerata dagli studiosi la prima colonia greca su terraferma dell’Occidente.

Prima flotta dell’Impero per importanza

La peculiarità della costa misenate, quale base di controllo, fu confermata in epoca romana durante il primo Impero di Ottaviano Augusto, divenendo il porto militare per il controllo del basso Tirreno dove ormeggiavano le navi della Classis Praetoria Misenensis, prima flotta dell’Impero per importanza.

Gli antichi coloni portarono tutta la loro cultura ed anche le meravigliose storie ed i miti della loro madre terra e Virgilio, raccontando nell’Eneide le gesta di uomini valorosi, fa approdare il suo eroe Enea in terra flegrea per incontrare la famosa sacerdotessa di Apollo, la Sibilla Cumana.

Miseno, il Trombettiere di Enea

Durante la sua assenza uno dei suoi compagni di avventure, il mitico trombettiere Miseno, dopo aver sfidato il dio Tritone ad una gara di Corno, trova la morte. Da allora il luogo della sepoltura prende da lui il nome di monte Miseno.

Monte Miseno

laghi flegrei

Capo Miseno – Lago Miseno

Con la sua forma a cono alta 164 metri, il monte Miseno è parte di un edificio vulcanico formatosi tra i 35.000 e i 10.000 anni fa. Una passeggiata permette la salita attraverso sentieri poco ripidi fino alla parte più alta, da dove è possibile ammirare tutto il golfo di Pozzuoli, i borghi disseminati sul territorio e le meravigliose isole flegree Procida ed Ischia.

Tra la spiaggia e la terra è possibile scoprire i luoghi simbolo della cittadina che in antico era frequentata dai militari: Il Sacello degli Augustali, luogo del culto imperiale, la grotta della Dragonara, grandiosa cisterna che serviva un’antica dimora privata, e i suggestivi resti del teatro romano, con accesso anche dal mare.

 

 

campi flegrei - piscina mirabili

Piscina mirabili

Poco distante da Miseno, c’è la Piscina Mirabilis, una struttura eccezionale, cisterna conclusiva del maestoso acquedotto che partiva dalle sorgenti del Serino, in provincia di Avellino, lungo quasi 100 km. Un’opera commissionata dall’Imperatore Ottaviano Augusto per portare grandi quantità di acqua per rifornire la flotta.

 

Articolo a cura delle guida turistica autorizzata regione Campania Mimma Esposito

 

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