Un itinerario straordinario che porta a scoprire le opere vanvitelliane e l’illuminismo di Ferdinando di Borbone che prevedeva al centro la colonia di San Leucio dedita al lavoro della seta e con un proprio statuto (istruzione obbligatoria, retribuzione basata sul merito, Cassa della Carità per vecchi e invalidi).
La cittadina prosperò e, in breve, la fama dei broccati, dei lampassi, dei velluti che impreziosivano le dimore dei Borbone, si estese oltre i confini nazionali. I telai funzionavano a ritmo continuo grazie anche all’invenzione, da parte di J. M. Jacquard, della macchina che leggeva le schede perforate.
Oggi è possibile visitare gli splendidi ambienti di San Leucio (chiuso mercoledì pomeriggio) come il Belvedere, l’Appartamento reale e la stanza da bagno della Regina Carolina, la chiesa di S. Ferdinando con dipinti di Hackert, Fischetti e Cammarano.
La punta di diamante è l’antica fabbrica della seta e i telai restaurati e funzionanti, la grande ruota idraulica che produceva l’energia e il Museo della cultura della seta e di archeologia industriale.
Dal giardino, piantumato con agrumi e alberi da frutto, si posa lo sguardo sulla Reggia, il Vesuvio e Napoli.
Pranzo (menù completo).
I giardini sono meravigliosi: un parco lungo tre km articolato in tre aree. Il parterre con il bosco vecchio; l’area centrale con ampie vasche d’acqua e gruppi scultorei; il giardino inglese con essenze arboree di grande pregio e corsi d’acqua terminanti con la Grande e scenografica Cascata.
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