
- On 01/02/2022
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Scavi archeologici Elea – Velia
SCAVI ARCHEOLOGICI ELEA – VELIA
Sulle tracce dei grandi filosofi Senofane Parmenide Zenone
Velia è il nome latino dell’antica città greca di Elea, sorta intorno al 540 a.C. per iniziativa di un gruppo di Focei che, fuggendo dalla madrepatria, situata sulla costa occidentale dell’Asia Minore, trovarono rifugio su un promontorio situato tra la foce di due fiumi, vicino all’odierna Marina di Ascea, oggi scavi archeologici Elea – Velia. Qui fraternizzarono con il popolo pacifico degli Enotri e posero le fondamenta della loro nuova patria.
Intraprendenza e vivacità di Elea e della scuola Eleatica
Nell’insenatura scavarono due porti destinati ad acquisire una grande importanza negli scambi commerciali di quel tempo. Elea, grazie alla sua posizione, all’intraprendenza mercantile ed alla vivacità culturale dei Focesi, diventò famosa sia come centro economico, d’importanza cruciale, sia per la sua bellezza e per la fioritura di uomini di alto livello intellettuale. La magnificenza culturale di Elea si deve, in particolare, alla scuola filosofica, detta per l’appunto Eleatica, che segna in profondità il cammino del pensiero occidentale.
Il suo fondatore fu Parmenide, insieme forse a Senofane di Colofone; Zenone e Melisso di Samo ne proseguirono l’opera.
Oltre che per la scuola Eleatica, Velia fu celebre anche per la coniazione delle monete. Sull’Acropoli, intorno al XIII secolo, fu eretto il Castello, attorno al quale si sviluppò il centro abitato medievale, che sopravvisse fino alla metà del XVII secolo. Oggi è Parco archeologico (di Elea – Velia), dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, ricadente nel più vasto territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Il percorso di visita
Attrezzato di pannelli didattici, il tour comincia dalla città bassa, dove gran parte degli edifici risalgono all’età ellenistica e romana. Il vialetto d’ingresso costeggia la cinta muraria, lunga 5 Km che costruita già nel VI sec. a.C., acquista la sua attuale fisionomia con la costruzione di circa 30 torri soltanto alla fine del IV sec. a.C. per contenere l’avanzata dei Lucani. L’accesso vero e proprio avviene attraverso Porta Marina sud che è protetta da una torre quadrangolare da cui è possibile distinguere due fasi costruttive: la prima, della prima metà del V sec. a.C., e la seconda, databile al III sec. a. C.. L’intera area doveva essere suddivisa in tre settori, due dei quali riconoscibili in veri e propri quartieri con porto militare, agorà, impianto termale, santuario ed Acropoli.
Gioiello della città antica è Porta Rosa, un arco in pietra, unico esempio di arco a tutto sesto dell’architettura greca, risalente alla metà del IV sec. a.C..
Costruita in un punto molto stretto di una gola naturale; non svolgeva funzione di porta, ma di sostruzione al passaggio dal quartiere meridionale al quartiere settentrionale della città.
Terme ellenistiche
Scavate per la prima volta nel 1982, datate intorno alla metà del III sec a. C., sono state aperte al pubblico a fine gennaio 2022.
Secondo gli studiosi sono state utilizzate solo fino alla fine del secolo II sec. a.C.. Esempi di terme ellenistiche in Italia ce ne sono veramente pochi e Divérteducando Viaggi invita tutti (studiosi, appassionati e non), a venirle presto a visitare.
Una passeggiata ricca di storia, di natura e di colori, di pensieri e filosofia che, nella parte più alta, offre una splendida panoramica sull’azzurro del mare e le verdeggianti colline, fonti d’ispirazione dei pensieri filosofici.
Sensazionali ritrovamenti del mese di febbraio 2022
Gli scavi avviati nell’estate del 2021 hanno dato i primi risultati sorprendenti!
In cima a quella che era l’antica acropoli della città e sotto i resti del tempio dedicato ad atena è venuta alla luce un’ampia struttura rettangolare – lunga 18 metri e larga sette – databile VI sec. a. C.. All’interno un pavimento in terra battuta, ceramiche, elementi architettonici e poi armi in bronzo e ferro tra cui 2 elmi e quelli che si ritengono essere pezzi di un grande scudo decorato.
L’ipotesi avanzata dal direttore generale dei musei Massimo Osanna è che si tratti di reliquie offerte ad Atena e che potrebbero essere collegate alla celebre battaglia di Alalia, davanti alle coste della Corsica nel 540 a.C., tra i Focei, coloni greci, gli Etruschi e i Cartaginesi. I Greci poi abbandonarono la Corsica facendo rotta verso il sud della penisola italiana, dove fondarono quella che divenne Elea e più tardi, con i romani, Velia.
Divérteducando Viaggi propone tour di una giornata alla scoperta degli Scavi archeologici di Elea-Velia e dell’intera Costa del Cilento per studenti per individuali e famiglie e week end lunghi per individuali e famiglie