
- On 09/05/2020
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Costiera Amalfitana, Ravello. Un balcone sull’infinito
L’incantevole Ravello attende i suoi visitatori sul suo sperone di roccia a 350 mt sul mare. Meta da sogno per intellettuali, artisti, personaggi celebri che inevitabilmente rimasero stregati da questo luogo della Costiera Amalfitana.
Scopriamo insieme la bellezza straordinaria di Ravello
Ravello: migliaia di anni di storia, una posizione incantevole sovrastante una delle linee costiere più belle d’Italia e vedute che hanno accattivato innumerevoli anime, ispirato artisti e riempito cuori di passione.
Dopo un probabile primo insediamento di coloni romani in fuga dalle invasioni barbariche, nell’IX secolo fu abitata da alcune famiglie nobili di Amalfi che si erano ribellate all’autorità del doge. Ravello prosperò rapidamente grazie all’attività di filatura della lana detta “Celendra” e cercò di sciogliere i propri legami con la Repubblica Marinara di Amalfi nominando un proprio duca. Il suo declino iniziò con la conquista normanna e progressivamente, nei secoli, Ravello, che aveva raggiunto nel 1200 circa 36.000 abitanti, perse sempre più popolazione fino ad essere aggregata, nel 1800, alla diocesi di Amalfi.
Il tour di Ravello inizia in piazza del Vescovado dominata dal Duomo, realizzato per volontà del primo vescovo Orso Papirio da Barisano da Trani con uno splendido portale a bassorilievi in bronzo che fu realizzato a Costantinopoli e poi portato via mare. Si tratta di una delle cattedrali più antiche d’Italia e la sua prima costruzione risale addirittura al 1086. Da ammirare è lo straordinario Ambone del Vangelo di Nicola di Bartolomeo di Foggia, ad intarsi marmorei; ed un altro ambone, situato proprio dinanzi quest’ultimo, che rappresenta la storia del profeta Giona. A sinistra del presbiterio, è possibile trovare una cappella seicentesca, all’interno della quale è custodita l’ampolla con il sangue di San Pantaleone che, come quello di S. Gennaro, si liquefà a cadenza annuale. Al suo interno, sono presenti, inoltre, due musei: il Museo dell’Opera, situato nella cripta della chiesa, che raccoglie urne cinerarie romane, reliquiari della prima epoca cristiana ed antichi manufatti; e la Pinacoteca d’arte medievale e moderna, che presenta dipinti dal XVI al XIX secolo, che erano presenti nelle cappelle del Duomo, tra cui opere di Francesco Messina, Giovanni Filippo Criscuolo e Valerio Pilon.
Ravello sottolinea il proprio ruolo di luogo dedito alla cultura come ponte tra passato e futuro grazie alla presenza dell’Auditorium creato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer. Una costruzione possente e leggera allo stesso tempo, divisa in tre blocchi, simile ad un foglio bianco posato sulla collina e gonfiato dal vento, che ospita una grande sala da 400 posti dedicata a concerti ed eventi artistici. All’esterno presenta una linea curva che, scrutata attentamente, può sembrare una figura femminile distesa su di un lato.
La torre che si affaccia su piazza del Vescovado un tempo serviva da vedetta a Villa Rufolo, uno dei gioielli d’arte che hanno reso celebre Ravello e la Costiera Amalfitana nel mondo. La villa fu edificata nella seconda metà del 1200 dalla potente famiglia Rufolo. Al suo interno presenta diversi ambienti: la torre di Ingresso, con statue raffiguranti le diverse stagioni; il bellissimo Chiostro, in stile moresco e contornato da colonnine; la torre Maggiore, ossia la prima parte dell’intero complesso che, con la sua altezza, era lì a sottolineare la potenza della famiglia Rufolo. Da qui, infatti, è possibile godere di un’ottima vista, sia verso il mare che verso la montagna. Il pozzo, dove Wagner (che fu ospite nel 1880 mentre componeva il Parsifal) vi intravide il suo “Magico giardino incantato di Klingsor”, una delle prime testimonianze delle sue visioni e del suo genio creativo; il meraviglioso Belvedere: un giardino che si affaccia verso oriente e che offre un bellissimo panorama su tutta l’area della Costiera; infine, la cappella, che ospita durante tutto l’anno mostre d’arte importanti.
L’innamoramento per Ravello e lo straordinario paesaggio naturale della Costiera Amalfitana: tutto questo è all’origine di Villa Cimbrone, opera visionaria del lord inglese William Beckett che nel 1904 acquistò il terreno dove sorgeva un’antica costruzione abbandonata e la trasformò in un luogo fantastico fondendo stili ed epoche diverse, reperti archeologici e ricordi di viaggio. Il lussureggiante giardino è disseminato, oltre che di rare specie botaniche (contiene quelli che sono stati definiti come “i fiori più belli che si possano immaginare” e sono stati in gran parte ridisegnati all’inizio del XX secolo), anche di statue, fontane, tempietti, grotte artificiali create sull’onda di un travolgente senso dell’antico. All’interno dei giardini l’ombroso Viale dell’Immenso fu realizzato nei primi decenni del XVII secolo ed è coperto da un enorme pergolato. I vialetti che attraversano il giardino portando al Belvedere che culmina nella “Terrazza dell’infinito”, uno spettacolare ed impareggiabile balcone naturale, costituito da busti marmorei settecenteschi su un incantevole ed unico panorama.
Questo è ciò che è noto di Ravello, ma ci sono ancora tante storie da scoprire lungo le sue strade medioevali, ville con giardini ed antichi vicoli pavimentati in pietra.
Diverteducando Viaggi propone itinerari approfonditi alla scoperta di Ravello.
Scopri il programma dettagliato –> https://www.meravigliosacampania.it/gite-scolastiche/ravello-e-amalfi/
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Autore: Stefania Maffeo Giornalista multitasking, classe 1976, eclettica comunicatrice, appassionata lettrice, di cinema e di storia contemporanea, da sempre utilizza la parola come strumento di piacevole realtà. Esperta in comunicazione istituzionale, organizzazione di eventi e giornalismo scolastico, è da oltre dieci anni impegnata in progetti di elaborazione magazine e blog per alunni di scuole di ogni ordine e grado, contribuendo a favorire nei giovani l’interesse per la realtà circostante unita al corretto modo di valutare ed interpretare le informazioni mediatiche. |