
- On 24/09/2018
- In Approfondimenti: luoghi da visitare
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Sorrento
Il meraviglioso scenario naturale fa di questa penisola uno dei centri turistici più famosi d’Italia. In soli 30 km di costa si possono rivivere oltre 200 anni di storia e si può godere di un paesaggio che spazia dal mare alla montagna; affascinanti gli agrumeti, i vigneti e gli oliveti da cui rispettivamente si producono liquori, marmellate, vino locale e olio da agricoltura biologica. La Penisola Sorrentina è composta da 6 comuni: via terra incontriamo per primo Vico Equense, poi Meta, Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Sorrento e infine Massa Lubrense.
SORRENTO
È una meta molto ambita dai turisti di tutto il mondo: il modo migliore per visitarla è andarsene a spasso, senza fretta, tra le grandi vie dello shopping e il caratteristico centro storico, tra i vicoletti pieni di negozi tipici, fermandosi per degustare un bicchiere di Limoncello, magari su una panchina affacciata sul mare di Sorrento.
Culturalmente c’è solo l’imbarazzo della scelta: nella piazza principale si può ammirare la statua del patrono della città, S. Antonino ed il monumento a Torquato Tasso. In ogni angolo della città ci sono chiese da visitare: il Duomo, dedicato ai SS. Filippo e Giacomo, la Basilica di S. Antonino, la cui sagrestia ospita un presepe napoletano del ‘700 e una statua d’argento del santo, il Chiostro di S. Francesco, nel quale si fondono vari motivi architettonici, dal tardo-gotico al rinascimentale.
Da segnalare la Villa Comunale, uno dei punti più panoramici della città, luogo ideale per una passeggiata, la villa dispone di alberi secolari dove riposarsi durante il periodo estivo e godere della piacevole brezza che vi soffia.
Sorrento, come tutta la Penisola Sorrentina, offre ai suoi visitatori svariati luoghi naturali dove ammirare fantastici paesaggi e panorami; ma, oltre alle bellezze naturali, Sorrento è ricca di bellezze di importanza storico culturale, di seguito sono elencate alcune di esse.
Piazza Tasso
Piazza principale di Sorrento anticamente chiamata Largo di Castello, ha assunto l’aspetto attuale in seguito a numerose trasformazioni; nel 1843 fu demolito il castello fatto costruire da Ferdinando d’Aragona nel XV Secolo, e l’anno seguente vennero rase al suolo anche le mura che difendevano la città lungo i valloni; infine nel 1866 fu abbattuta la porta di accesso alla città alla cui sommità si trovava la statua di Sant’Antonino, oggi situata al centro della piazza.
Duomo di Sorrento
La facciata principale della chiesa ha tre aperture: quella centrale, sulla quale è rappresentato un affresco con l’immagine della Madonna Assunta, è affiancata da due grandi colonne di marmo rosa provenienti da templi pagani. All’interno l’ingresso principale è stato arricchito con un tamburo, impreziosito da scene della storia della chiesa locale; nella cantorìa che sovrasta il tamburo, domina il monumentale organo donato nel 1897 dall’Arcivescovo Giustiniani ed in fondo alla navata centrale spiccano sulla sinistra la cattedra vescovile e, di fronte, il pulpito sorretto da eleganti colonne e costituito da pannelli di marmo con al centro un bassorilievo del Battesimo di Cristo. L’altare settecentesco fu smembrato e spostato dal fondo dell’abside al centro del transetto; al posto dell’altare fu sistemato il coro in legno di noce del Caucaso intagliato e con formelle ad intarsio raffiguranti gli Apostoli, i quattro Santi sorrentini ed il protettore di Sorrento, Sant’Anonino. L’ingresso della sagrestia, eretta nel 1608, è adornato da un portale in marmo bianco con colonne, sul quale è posta una scultura rinascimentale della Madonna col Bambino; all’interno della stessa si conservano i ritratti degli arcivescovi succedutisi negli ultimi duecento anni.
Basilica di Sant’Antonino
La chiesa sorge sull’oratorio eretto presso il sepolcro del Santo Patrono risalente al X Sec. La Basilica, retta prima da un Arciprete e poi da un Rettore nominato dal Re, diventò verso la fine del XIV Sec. sede della Confraternita dei Battenti, movimento ereticale diffusosi a Napoli tra il XIII e il XIV Sec.; successivamente, nel XVII Sec., la chiesa ed il convento annesso vennero affidati ai Padri Teatini, i quali ristrutturarono ed ampliarono il complesso monumentale. Nella chiesa si può accedere alla cripta sotto il cui altare è collocato il sepolcro di S. Antonino.
Villa comunale
Situata a picco sul mare affaccia sul golfo di Sorrento; essa sorge dove prima erano situati gli antichi orti dei frati, posti accanto al Convento e che tra il 1877 ed il 1879 furono trasformati in villa comunale di Sorrento. All’interno della villa oltre ad avere una splendida vista sul golfo di Napoli, è possibile ammirare i due busti in bronzo dei sorrentini Bartolomeo Capasso e F. Saverio Gargiulo.
Chiostro di San Francesco
Caratterizzato da una stratificazione di stili dovuta ai restauri delle varie epoche, è a pianta rettangolare ed è delimitato da colonne ed archi di tufo, che formano leggere bifore con lunetta. Un primo restauro fu effettuato nel XV Sec., interessando le ali settentrionale ed occidentale del Chiostro, conferendogli lo stile attuale. Il refettorio, situato accanto al chiostro, conserva la struttura del ‘300; il Chiostro di S. Francesco si presta oggi come suggestivo scenario di concerti musicali e mostre d’arte.
Sedil Dominova
Edificato nel XVI Sec. come domus novae (da cui Dominova), per volontà di quei nobili che si erano affrancati a quello preesistente di Porta, a seguito di rivalità e lotte intestine, assunse il patronato della zona occidentale della Città di Sorrento. Questo Sedile ha però perso le originarie forme tardo medioevali; infatti l’attuale conformazione architettonica rispecchia nel suo insieme una tipologia rinascimentale, con portico quadrangolare e saletta attigua per le riunioni non pubbliche. Le due facciate in piperno a conci lisci presentano due grandi arcate polistili a pieno centro, con arcaici capitelli di tipo bizantino intagliati a decorazione piana; ai lati dello spigolo, in alto sono visibili due scudi trecenteschi, di cui uno coi gigli angioini attraversato dal rastrello durazzesco e l’altro raffigurante l’impresa civica di Sorrento con le cinque losanghe. Interventi di manutenzione si susseguirono a partire dalla seconda metà del XVIII Sec. In questo periodo furono affrescate le due pareti di fondo della loggia con scenografiche quinte prospettiche, che danno l’illusione di dilatare lo spazio, e un maestoso stemma della città di Sorrento circondato da una teoria di angeli reggicortina.
Via San Cesareo
Lungo gli assi maggiori e minori del centro storico si trovano molti edifici del VI e VII Sec., riferibili all’influsso del barocco napoletano; caratteristiche di identificazione architettonica sono principalmente i portali, di solito lasciati inalterati durante i rifacimenti edilizi.Tra questi i più antichi, sono caratterizzati da un disegno semplice, con arco a tutto sesto e grosse bugne; si possono osservare anche portali settecenteschi, che si distinguono per le fasce orizzontali sporgenti o piatte, disposte lungo la cornice in modo tale che una capiti in corrispondenza della chiave dell’arco e due alle imposte.
Porta Parsano Nuova
Chiamata anticamente Porta degli Anastasi, si possono ammirare, al di sotto della stessa i resti della porta antica, di cui sono ancora visibili due piloni con l’attacco dell’arco; tali piloni presentano un parametro in opera reticolata e conci in tufo; essi sono riconducibili all’età augustea, mentre il successivo restauro risale al I Sec. d.C. circa.
Vallone dei mulini
Fa parte di un sistema di cinque valloni che solcavano una volta la penisola sorrentina delimitando i territori dei paesi che la compongono; oggi solo alcuni di essi si possono ancora scorgere ed in parte visitare. Di tutti i valloni di Sorrento, quello conservato meglio è il Vallone dei Mulini, che è la parte centrale di un sistema di tre valloni, integri solo in epoca romana. Quando Piazza Tasso non era stata ancora costruita, il primo vallone cominciava dal Vallone dei Mulini e si estendeva fino alla zona Marina Piccola, formando così un suggestivo porto.
Via Pietà
Corrisponde al decumano superiore dell’antica pianta urbana che, secondo lo schema ricorrente nell’urbanistica di epoca romana, adottava l’impianto ortogonale desunto dall’organizzazione degli accampamenti militari. La strada, che si interrompe presso il campanile dell’attuale cattedrale, conserva pregevoli esempi di architettura medievale.
Museo Correale di Terranova (con supplemento)
L’ente è stato costituito nel 1924, per volontà dei fratelli Alfredo e Pompeo Correale, che lasciarono la loro villa di campagna con l’intero fondo rustico coltivato ad agrumeto, nonché tutta la raccolta di dipinti, arredi e porcellane, dal XVII al XIX Secolo. Il Museo si articola su tre piani e, vagando tra le sue 24 stanze, vi sembrerà di tornare indietro nel tempo, immersi nelle atmosfere di un’antica casa patrizia dove si respira arte e cultura. Sono presenti collezioni di pittura ed arti decorative napoletane e straniere dal XVI al XIX secolo; raffinati ventagli, vetri, orologi ed una delle più prestigiose collezioni di porcellane del XVIII secolo, fanno da sfondo alla splendida architettura dello scalone monumentale e alle grandi finestre attraverso le quali si fissano mutevoli dipinti: gli scorci della costa sorrentina. Chi visita Sorrento non può assolutamente perdere l’opportunità di ammirare questo Museo che racchiude opere d’arte uniche.