
- On 24/11/2023
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Un grandioso evento al Palazzo Reale di Napoli: la Conferenza mondiale dell’Unesco per i 50 anni della Convenzione sul “patrimonio universale”
Il Palazzo Reale di Napoli – Conferenza mondiale dell’Unesco per i 50 anni della Convenzione sul “patrimonio universale”
<<Quel Palazzo Reale, che fa sempre piacere rivederselo, con i saloni spropositati e lo scalone che sembra dare accesso non ad un palazzo, ma ad un’intera città.>>
Il Palazzo Reale di Napoli è un edificio storico situato a Piazza Plebiscito, uno dei luoghi simbolo della città.
Si tratta di una delle strutture museali più rappresentative di Napoli, ospitante oggetti, arredi, arazzi ed ambienti risalenti al periodo spagnolo e borbonico e importanti tele ed affreschi di artisti dell’epoca.
Migliaia di turisti fanno visita al suo complesso ogni anno: un luogo maestoso che, attraverso le sue sale, racconta lo sfarzo e lo splendore delle dinastie che hanno regnato su questa città.
Una residenza nata senza un re
Il Palazzo Reale di Napoli è un luogo da sogno: dal cortile allo scalone monumentale, passando per i corridoi e le sale affrescate. E chissà che sensazione di soggezione dovevano avere i visitatori nel percorrere i suoi corridoi!
Eppure, questa magnifica struttura nacque senza un re.
Letteralmente: fu commissionato nel 1599 allo svizzero Domenico Fontana, considerato in quel periodo il più prestigioso architetto del mondo occidentale, per ospitare Filippo III di Spagna, ma il re spagnolo non venne mai a Napoli.
Dovremo aspettare Carlo di Borbone, nel 1734, per vedere questo palazzo regolarmente abitato da un sovrano: erano passati ben 136 anni dall’inizio dei lavori. Ma la struttura fu completata come la vediamo oggi solamente nel 1858, praticamente due anni prima della caduta di Napoli.
Un luogo malfamato da riqualificare
Prima della creazione della piazza che diventò famosa come “Largo di Palazzo” e poi “Piazza Plebiscito” non c’era un bel niente, se non il palazzo Vicereale, che era la sede del governo di Napoli. L’unica cosa visibile era poi un grande spiazzo in terra battuta con un piccolo monastero al posto della basilica di San Francesco di Paola.
Lo slargo fino al 1600 era intitolato a San Luigi per una piccola chiesa che oggi non esiste più.
Tutt’attorno la zona di Pizzofalcone era un cumulo di bettole e case chiuse e rimase così fino ai tempi di Ferdinando IV.
Nascita di Palazzo Reale
La zona era perfetta per costruire un edificio nuovo e riqualificare il quartiere: la nuova Via Toledo finiva, infatti, proprio a pochi passi dallo slargo e la posizione a ridosso del mare era ideale per avere un punto d’osservazione privilegiato e per garantire la fuga al re in caso di attacchi: si poteva raggiungere in pochi passi il Castel Nuovo in caso di difesa o il mare in caso di fuga.
Il viceré Fernando Ruiz de Castro conte di Lemos, dunque, non ebbe dubbi: chiamò Domenico Fontana a corte e gli chiese di produrre il progetto di un palazzo che avrebbe dovuto far invidia all’Italia intera. Nonostante i tanti rinnovamenti nel corso del tempo, la struttura non è molto diversa da come la pensò l’architetto svizzero.
Serviranno però 243 anni per veder finito il palazzo, anche se già dopo 16 anni il palazzo sembrava esternamente completato e nel 1651 da Francesco Antonio Picchiatti fu costruito lo scalone monumentale che oggi tanto ci incanta.
Quanti cambiamenti!
Fontana, Picchiatti, Fuga, Sanfelice, Vanvitelli, sono solo alcuni nomi dei tantissimi architetti straordinari che misero mano al monumento moderno.
Il l palazzo esternamente è rimasto quasi sempre simile alla sua versione iniziale; mentre l’interno fu continuamente rivoluzionato: si passò dai dipinti di Belisario Corenzio alle decorazioni francesi di Giuseppe Bonaparte, senza dimenticare i gusti asburgici di Maria Carolina d’Austria, moglie di Ferdinando IV di Borbone, che volle decorare gli interni del palazzo con mobili austeri ed eleganti.
Palazzo Reale, nel corso degli anni, fu poi rifinito da Luigi Vanvitelli e da Gaetano Genovese che, su commissione di Ferdinando II di Borbone, restaurò e rimodernò l’intera struttura dopo l’incendio del 1837 che danneggiò la Reggia. Fu proprio Genovese a ristrutturare l’imponente Scalone d’Onore marmoreo, situato all’ingresso della Reggia e ad aggiungere la celebre Ala delle feste che, attualmente, ospita la Biblioteca Nazionale.
Con l’Unità d’Italia, il Palazzo divenne residenza dei Savoia, anche se i reali lo abitarono solo saltuariamente. Nel 1919 Vittorio Emanuele III di Savoia lo cedette al Demanio dello Stato, che lo adibì in gran parte a Biblioteca Nazionale. L’ala più antica che si affaccia sul cortile d’onore venne destinata a museo.
Cosa visitare nel Palazzo Reale di Napoli
All’interno di Palazzo Reale si può visitare l’Appartamento Storico, adibito a museo, a cui si accede tramite lo scalone d’onore, un’opera maestosa che Montesquieu definì come il più bello d’Europa.
L’Appartamento Reale è composto da tantissime sale, tra cui il Teatrino di Corte, la Sala del Trono, la Sala di Mariacristina di Savoia e la Cappella Reale, che racchiudono capolavori d’arte prestigiosi realizzati daipiù noti pittori del periodo borbonico quali Guercino, Andrea Vaccaro, Mattia Preti, Massimo Stanzione, Francesco De Mura, Battistello Caracciolo, Luca Giordano, Filippo e Nicola Palizzi e Consalvo Carelli.
Biblioteca Nazionale
Dal 1923 Il Palazzo ospita anche la Biblioteca Nazionale, dedicata a Vittorio Emanuele III di Savoia, che con oltre due milioni di testi è la biblioteca più importante del Sud Italia e una delle prime a livello mondiale. Le sue sale furono create per ospitare le feste di corte.
Facciata esterna
Da non perdere la passeggiata all’esterno di Palazzo Reale, attraversando il cortile d’Onore, il cortile delle carrozze, il cortile del belvedere ed i giardini pensili, che offrono una splendida veduta del Golfo di Napoli e del Vesuvio. Dal cortile d’Onore si può accedere anche ai Giardini Reali, un parco ricco di statue, viali e percorsi “segreti”. Dopo il restauro di Genovese assunse un aspetto di “giardino all’inglese”.
La lunga facciata esterna di Palazzo Reale (169 metri), è caratterizzata dalla presenza delle celebri otto maestose statue dei sovrani che regnarono a Napoli, la cui collocazione all’interno delle nicchie esterne è stata voluta da re Umberto I di Savoia nel 1888.
Le statue sono posizionate in ordine cronologico con la precisa intenzione di non includere nessun esponente della dinastia dei Borbone. Si possono ammirare, da sinistra verso destra, le statue di Ruggero il Normanno, primo vero re di Napoli, Federico II di Svevia, Carlo I d’Angiò, Alfonso V d’Aragona, Carlo V d’Asburgo, Carlo III di Spagna, Gioacchino Murat ed infine Vittorio Emanuele II, la più grande aggiunta stesso da Vittorio Emanuele II che, formalmente, non fu mai re di Napoli ma d’Italia.
Al complesso appartiene anche il vicino teatro San Carlo, uno dei teatri più famosi e prestigiosi al mondo, costruito da Antonio Medrano, inaugurato il 4 novembre 1737 in occasione dell’onomastico del re. Il teatro è collegato direttamente al palazzo reale con due ridotti e attraverso il giardino.
A Napoli la Conferenza mondiale dell’Unesco per i 50 anni della Convenzione sul “patrimonio universale”
Napoli “capitale” dell’Unesco per quattro giorni. Dal 26 al 29 Novembre prossimo nel capoluogo campano si terrà la “Naples Conference on culture heritage in the 21st Century”, organizzata per la ricorrenza del cinquantennale della Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale (1972) e del ventennale della Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (2003), adottata dalla Conferenza Generale dell’Unesco. All’evento, finanziato dal ministero della Cultura italiano con mezzo milione di euro, parteciperanno tutti gli Stati firmatari delle due convenzioni.
Un museo che incanta e racconta, nei suoi dettagli ammirati e voluti dai tanti re e architetti straordinari, le vestigia di una città che fu una capitale dell’arte ancor prima che capitale politica in Italia.
Divérteducando Viaggi propone, per le scuole di ogni ordine e grado, tour di un giorno e viaggi di più giorni alla scoperta di Napoli e del suo bellissimo Palazzo Reale!