
- On 30/01/2023
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La Villa di Poppea e gli Scavi di Oplontis
Poppea Sabina, una donna bellissima, scaltra e ambiziosa. Conquistò il cuore di Nerone e fu imperatrice di Roma. Gli intrighi politici che la videro protagonista hanno fatto di lei una delle donne più famose dell’Antico Impero Romano.
L’affascinante Poppea era solita rifugiarsi nella sua villa ad Oplontis per godere del relax del luogo, all’epoca un insediamento suburbano della vicina e più famosa Pompei.
La Villa di Poppea
La monumentale Villa di Poppea sorge nell’antica zona denominata Oplontis, oggi Torre Annunziata: fu seppellita dall’esplosione del Vesuvio nel ’79 d.C. insieme a Pompei, Ercolano e Stabiae. Gli scavi archeologici del 1964 scoprirono questa meraviglia unica al mondo, oggi patrimonio culturale dell’UNESCO. La struttura non è stata ancora del tutto riportata alla luce; infatti, ad oggi solo una parte è visitabile.
Non solo un luogo di relax per le famiglie più in vista, ma anche salotto della politica dove nascevano intrighi, alleanze e dove si decidevano le sorti dell’Impero.
Visitare la villa
La Villa di Poppea è un gioiello archeologico ai cui scavi si accede dall’ampio giardino viridarium. Un lungo porticato, sorretto da colonne che creano un corridoio fino all’ingresso dell’enorme vasca della piscina lunga 61 metri (dove Poppea era solita rilassarsi), apre la visita a questa meraviglia di epoca romana. Si possono ammirare i resti della pavimentazione, finemente realizzata con mosaici e mattonelle dai motivi geometrici. Una stanza dalla forma allungata, con panche dal colore rosso pompeiano posizionate lungo le pareti, fungeva probabilmente da luogo di ristoro e riposo una volta usciti dalla piscina.
Un secondo giardino rivolto verso il mare, circondato da un colonnato su tre lati, è stato completamente ricostruito dagli archeologi: seguendo i resti delle radici delle piante presenti nel giardino prima dell’eruzione, sono riusciti ad individuare la vegetazione originaria ripiantando allori e limoni e riportando così il giardino agli antichi fasti. Le stanze adiacenti sono riccamente adornate da affreschi rappresentanti putti e figure geometriche su uno sfondo rosso pompeiano.
I triclinium, ovvero le sale mensa dove si tenevano luculliani banchetti, sono una esplosione di affreschi raffiguranti colonne dorate ricoperte da rampicanti, nature morte e la rappresentazione del tempio di Apollo, con figure di pavoni e maschere teatrali che, con un raffinato gioco di prospettive, sembrano muoversi insieme al visitatore.
La zona termale, formata dal tepidarium e dal calidarium, ha le pareti affrescate da scene del mito di Ercole nel giardino delle Esperidi.
Ampie finestre si aprono sui lati delle stanze e con un unico colpo d’occhio era possibile attraversare una intera ala della villa.
Le ultime new entries
Alla Villa di Poppea di Oplontis sono state riposizionate 15 statue e reperti originari, mai prima esposti nel sito, che regalano un suggestivo colpo d’occhio. Un progetto di museo diffuso permanente che consente di raccontare, conservare e valorizzare l’eccezionale patrimonio statuario di Oplontis, la città vesuviana e la sua storia.
Tra i reperti ricollocati che un tempo adornavano la maestosa Villa: un grande cratere in marmo pentelico a bassorilievi apre il percorso e a seguire le grandi statue della Nike, Artemide e Efebo, il busto di Eracle, il bambino con l’oca, e ancora una testa di Afrodite e due ritratti di bambini. Presto, al termine della mostra “Arte e sensualità nelle case di Pompei” presso la palestra grande di Pompei, verranno aggiunti anche i centauri e il gruppo scultoreo del Satiro con Ermafrodito.
Come Pompei ed Ercolano, anche Oplontis è una delle meraviglie del patrimonio storico e culturale del nostro Paese, precisamente della Campania e ancor più di Napoli. La visita alla Villa di Poppea è un’esperienza affascinante e piena di sorprese: con l’aiuto della guida ti sembrerà di rivivere uno spaccato dell’aristocrazia romana ai tempi di Nerone. In Italia, spesso a pochi passi da casa nostra, si trovano meraviglie che ignoriamo o che sottovalutiamo. Un simile patrimonio storico è una fortuna per chi ne può godere senza spostarsi troppo.
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