piscina mirabilis

La Cattedrale dell’Acqua: alla scoperta della Piscina Mirabilis

I viaggiatori che nel Settecento visitavano l’area flegrea non potevano perdere una delle attrazioni più famose del Grand Tour. Vi accedevano attraverso un’apertura nella roccia della collina che domina il porto di Miseno. Ad accoglierli vi era un mondo dimenticato e, ancora oggi, si respirano le stesse atmosfere di quei viaggiatori: immersi nel silenzio ci si trova di fronte qualcosa di immenso, sembra una vera e propria cattedrale sepolta. Ci sono 5 lunghissime navate con dei pilastri giganteschi e 13 navate corte: un intreccio di pilastri, strutture, archi.

Non si tratta di un luogo di culto o di un tempio, ma della Piscina Mirabilis. Piscina “Ammirabile”, così come la definì Petrarca nel corso di una sua visita, è il nome dato a questo luogo. È una grande cisterna di età romana, la più grande realizzata nella prima età imperiale.

Visitandola ci si sente veramente all’interno di una struttura che non sembra avere confini. Oggigiorno si è capito l’uso di questo luogo, le tecniche utilizzate dai Romani (anche se ci sono delle questioni rimaste aperte), ma per i viaggiatori del Settecento quello che contava di più era l’atmosfera; infatti, si potevano ammirare questi fasci di luce che illuminavano questi luoghi dimenticati, testimoni di una civiltà incredibile che li aveva preceduti. Tanti visitatori del tempo lasciavano le firme sulle pareti. Tra questi ce n’è stato uno in particolare che noi tutti conosciamo: Mozart. Aveva appena 14 anni e ad accompagnarlo c’era il padre Leopold. Chissà se queste atmosfere lo abbiano ispirato, in qualche modo, nelle sue opere immortali!?!

Piscina Mirabilis: la struttura

La cisterna si presenta con dimensioni plano-volumetriche importanti, è stata completamente scavata nel tufo della collina prospiciente il porto. A circa 8 metri sul livello del mare. Di pianta rettangolare, è alta circa 15 metri, lunga 72 e larga 25. Tutte le pareti, compresi i 48 pilastri, sono state foderate con un particolare intonaco impermeabile, il cocciopesto. Quest’ultimo, come dice il nome stesso, contiene dei frammenti di terracotta triturati. I cordoli arrotondati e convessi, che si trovano sugli spigoli dei pilastri, servivano ad evitare infiltrazioni proprio nei punti più critici. Bisogna tener presente che la pressione doveva essere notevole; infatti, l’acqua in epoca romana arrivava fino alle volte, circa 12.000 m³.

Questo gigantesco luogo era il punto di arrivo, ovvero il terminale, di un grande acquedotto, l’acquedotto augusteo (Aqua Augusta Campaniae), che portava l’acqua dalle sorgenti di Serino, nell’avellinese, fino a Napoli e ai Campi Flegrei, alimentando nel suo percorso ben otto città, tra le quali Pompei e le ville festose dei ricchi dell’epoca. Dopo quasi 100 km, superata anche Baia (dove c’era la villa dell’imperatore), l’acqua del Serino si riversava in questa gigantesca cisterna che serviva Miseno, il porto che in età augustea era la più importante base militare del Mediterraneo.

Dopo Roma, i Campi Flegrei furono l’area dove si concentrarono il potere e il lusso per tutta la durata dell’Impero Romano.

Quando ci si trova all’interno di questo spazio senza tempo, nascosto da millenni nel cuore di questa collina, si fatica a rendersi conto che qui, un tempo, ci fosse l’acqua. Se si è capito come l’acqua arrivasse fin qui, in realtà non è ben chiaro come ne uscisse per alimentare il porto militare, la flotta più potente dell’Impero Romano. Alcuni pensano ci fossero delle macchine idrauliche capaci di far uscire l’acqua da sopra e poi veicolarla giù con delle condotte. Secondo un’altra teoria ci sarebbe, invece, una conduttura più bassa, poi in seguito murata, ancora da riscoprire.

È incredibile pensare che tutto questo sia ancora in piedi dopo così tanto tempo. Si tratta, senza ombra di dubbio, di una meraviglia dell’ingegneria dell’antichità realizzata quando ancora non esistevano l’elettricità, i motori a scoppio, i computer, il cemento armato. Questo ci fa capire, ancora una volta, la genialità delle generazioni che ci hanno preceduto, addirittura duemila anni prima che tutti noi ci affacciassimo alla vita.

La Piscina Mirabilis è visitabile dal Venerdì alla Domenica con visite guidate dalle 10:00 alle 15:00. Il punto d’incontro è la biglietteria sita in Via Campi Elisi, 1-Bacoli. Il costo del biglietto è di € 8.00.

Cosa aspetti? Mettiti in viaggio, direzione Bacoli. Il clima mite, la bellezza paesaggistica e la visita alla Piscina Mirabilis renderanno la tua gita fuori porta un’esperienza a tutto tondo.

 

Divérteducando Viaggi propone, per le scuole di ogni ordine e grado, tour alla scoperta dell’area flegrea di una giornata e di più giorni