Il Museo e Real Bosco di Capodimonte

Il Bosco di Capodimonte e la sua Reggia costituiscono uno degli innumerevoli gioielli con cui la dinastia dei Borbone ha impreziosito il Regno di Napoli. Una folata di cultura, nonché di ricchezza, ha spinto Carlo di Borbone, nel 1738, a commissionare questo magnifico palazzo, che fu realizzato da Giovanni Antonio Medrano e Antonio Canevari.

Capodimonte è…Una reggia

Il sito nasce come riserva di caccia di Re Carlo ed è stato residenza reale per tre dinastie, ognuna delle quali ha lasciato un segno: i Borbone, i sovrani francesi Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat e i Savoia dopo l’Unità d’Italia.

A Napoli nulla è fatto senza aspirare alla grandiosità: la Reggia, infatti, è un palazzo di tre piani, complessivamente 14 mila metri quadri, con 124 gallerie che ospitano una delle più importanti pinacoteche d’Europa, il cui nucleo principale è formato dalla famosa Collezione Farnese.

Il museo di Capodimonte ha molte anime e tutte meritano una visita!

Ma cos’è la Collezione Farnese? Cosa Comprende? La collezione nasce tra Roma, Parma e Piacenza e comprende all’incirca 329 dipinti tra quelli più famosi al mondo, tra cui opere dei più grandi nomi: da Tiziano a Raffaello, da Michelangelo a Caravaggio, da Masaccio a Botticelli. Poi ancora Mantegna, Rosso Fiorentino, Correggio, il Parmigianino, Lotto, i fratelli Carracci, Goya, Luca Giordano, Ribera, Artemisia Gentileschi e tanti altri.

Nel percorso si attraversano ambienti sfarzosi, come la Sala della Culla e il Salone delle Feste e luoghi privati, come l’Alcova pompeiana. E poi ritratti di famiglia, oggetti d’arte e di arredo e prodotti di lusso delle manifatture borboniche quali porcellane, armi, sete e arazzi.

Capodimonte è…Un museo

Carlo non voleva solamente realizzare una nuova villa in cui starsene in panciolle e andare a caccia, ma bensì voleva fare della Reggia di Capodimonte un vero e proprio museo! Dovete sapere che la madre di Carlo di Borbone era nientepopodimeno che Elisabetta Farnese, nipote di Antonio Farnese, che possedeva la famosissima Collezione Farnese. Alla morte di Antonio, la madre di Carlo ricevette in eredità questo enorme patrimonio, che il figlio pensò bene di portare con sé a Napoli, nel 1735, e di costruirci un museo.

Nel tempo, la collezione si arricchisce con le acquisizioni delle famiglie reali, con le opere provenienti da chiese e conventi napoletani, con importanti doni da parte di collezionisti privati.

Tra Sette e Ottocento Capodimonte diviene tappa obbligata del Grand Tour d’Italia, durante il quale giovani intellettuali e aristocratici provenienti dai paesi europei visitavano la reggia per godere delle bellezze artistiche e naturali.

Capodimonte è…Un bosco

<<Nulla è più figlio dell’arte di un giardino.>>

(Sir Walter Scott)

Il Real Bosco, con i suoi 134 ettari e più di 400 specie vegetali, costituisce un’area verde incontaminata che si affaccia sulla città e sul Golfo di Napoli. Grazie al clima mite e all’attività di rinomati botanici qui si impiantarono molte specie rare ed esotiche, tra le quali canfora e camelie provenienti dall’Asia, magnolie e taxodi delle Americhe ed eucalipti australiani. Tra i viali, disegnati con maestria da scenografo dall’architetto Ferdinando Sanfelice, si dispongono 16 edifici storici tra residenze, casini, laboratori, depositi e chiese, oltre a fontane e statue, orti e frutteti. Per il suo patrimonio storico, architettonico e botanico il Bosco di Capodimonte è stato nominato nel 2014 il parco più bello d’Italia.

Un vero museo a cielo aperto, ricco di innumerevoli opere d’arte botaniche.

Capodimonte è…La casa della porcellana

Tra gli edifici antichi del Real Bosco è ancora visibile la Real fabbrica della porcellana nella quale si produceva, dal 1743, quella nota ancora oggi come Porcellana di Capodimonte. Nelle sale del museo si ammirano cornici, specchi e statuine. Il capolavoro della manifattura napoletana è il salottino della regina Maria Amalia: un boudoir con le pareti interamente in porcellana policroma realizzato nel 1757-1759. Sono, inoltre, esposte splendide porcellane e candidi biscuit della Real Fabbrica di Napoli voluta da Ferdinando IV di Borbone, come La Caduta dei Giganti e il Carro dell’Aurora.

 

Visitare Capodimonte è come percorrere un manuale della storia dell’arte in Italia dal Duecento al Novecento e oltre. 

 

       

Divérteducando Viaggi propone, per le scuole di ogni ordine e grado, un tour di un giorno   e più giorni alla scoperta del Museo e Real Bosco di Capodimonte con l’aggiunta di un bellissimo sketch teatrale di Ferdinando e Carolina.