
- On 10/03/2023
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Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli
L’edificio del Museo Archeologico Nazionale di Napoli è uno dei vanti maggiori della città. Si tratta di uno dei più importanti musei archeologici al mondo, il primo per quanto riguarda l’arte romana e il terzo per importanza nella collezione egizia.
Fare una passeggiata nel MANN all’anno, al netto delle classifiche, dovrebbe essere un obbligo morale per tutti gli italiani: non bastano dieci vite per poter apprezzare ogni opera d’arte disseminata nei corridoi del museo, dal colossale Ercole alle statue decapitate dell’Antica Roma, passando per i saloni immensi e ariosi del piano superiore, fra reperti greci e ritrovamenti di Pompei.
Tutto nacque con una caserma di cavalleria del ‘500, che doveva copiare nello stile il Palazzo Reale. Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, poi, fu inaugurato solo nel 1816 da Ferdinando I di Borbone.
Nasce il Real Museo Borbonico
La storia del Museo Archeologico Nazionale cominciò grazie all’arrivo a Napoli della Collezione Farnese e alla nuova attenzione che la sensibilità del secolo dedicava alla cultura e ai reperti storici, che ancora non erano considerati come eredità culturale, ma come ricchezza da ostentare. Ferdinando IV di Borbone, con un’eccellente operazione politica, riuscì a portare a Napoli l’intera collezione della nonna, ereditata dal ramo della famiglia di Papa Paolo III, Alessandro Farnese. Pochi anni prima, nel frattempo, era stata scoperta Pompei, con i primi scavi che erano una caccia ai reperti antichi per ampliare le collezioni borboniche. L’entusiasmo era alle stelle!
Un museo grandioso per i Borbone
Il Palazzo degli Studi, ormai vuoto, doveva solo essere ristrutturato per ospitare il più grande museo d’Italia. I lavori, per non tradire la storia di questo edificio, furono tutt’altro che lineari: il primo ad essere chiamato fu l’ottantenne Ferdinando Fuga, poi Pietro Bardellino. Durante il XIX secolo lavorarono anche Francesco Maresca e Pietro Bianchi. Le prime collezioni furono inserite da Gioacchino Murat, che sperava di inauguralo nel 1816. L’inaugurazione fu, in effetti, fatta in quell’anno, ma dal sempiterno Ferdinando, che per festeggiare il suo ritorno al trono cambiò anche nome in Ferdinando I delle Due Sicilie. Quest’ultimo inaugurò il Regal Museo Borbonico in modo, a dir poco, megalomane: tramite Pietro Bianchi fece tornare a Napoli il coetaneo e ormai anziano Antonio Canova per fargli concludere un lavoro commissionato venti anni prima: una statua a sua immagine e somiglianza nelle vesti di Minerva, per dimostrare la connessione fra Napoli e il mondo antico. Il monumento fu inaugurato nel 1821.
Una storia ancora viva
Ancora oggi i sotterranei del Museo Archeologico sono una vera miniera d’oro con decine di collezioni, reperti e documenti che non hanno mai visto la luce: si stima che sia esposto meno di un terzo dei reperti custoditi. Il resto si trova nei depositi. Il museo sembra avere una vita propria; infatti, nei secoli continua a crescere e muoversi, cambiando forme, posizioni e allestimenti, ospitando dirigenti straordinari e turisti affascinati. Le sue pareti affrescate sono sempre le stesse, bellissime e austere, ma ancora oggi siamo nel vivo di una storia che lega la Napoli Greca alla città moderna, che comincia addirittura nelle fondamenta: il museo sorge, infatti, su un’antica necropoli greca. Dopo l’inaugurazione della Stazione Museo con la sua piccola collezione, proprio nel 2012 è ricominciata la costruzione di un’altra ala del palazzo, per ospitare ancora altri reperti. Un passato più vivace che mai!
Per conoscere nel dettaglio la storia di questa parte di Campania e della cultura che l’ha formata, visita con la nostra agenzia il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Una vera avventura adatta a grandi e piccini!
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