Baia Sommersa

“Nullus in orbe sinus Baiis praelucet amoenis…”
(Nulla al mondo è più splendente dell’ameno golfo di Baia)

Orazio, Ep. I – 1, 83

 

Dove il tempo si è fermato: Baia Sommersa

Baia Sommersa è quel posto che non ti aspetti!

Tutti conoscono Pompei ed Ercolano, ma l’antica Roma vive immortale e silenziosa nel golfo di Napoli anche in punti meno conosciuti, forse perché non così semplici da scovare.

Eppure, basta immergersi a pochi metri di profondità nelle acque di Baia, località di Bacoli, per fare un tuffo nel passato e ritrovarsi nell’antica Baia Sommersa. Al di sotto del livello del mare si erge, infatti, quello che, circa duemila anni fa, era uno dei luoghi di villeggiatura più ambiti dall’aristocrazia romana.

Nel corso dei secoli il fenomeno del bradisismo, tipico della zona dei Campi Flegrei, condusse all’abbassamento di questo centro di lusso, fino a inabissarlo completamente.

La sua riscoperta ebbe inizio solo negli anni ’40 quando, durante la Seconda Guerra Mondiale, osservando alcune foto aeree si riconobbero le strutture del Portus Julius. Nel 1960 vennero effettuate le prime vere e proprie ricerche archeologiche subacquee. Il mare cominciò, a poco a poco, a svelare i suoi segreti: vennero riconosciute la villa dei Pisoni e il ninfeo dell’imperatore Claudio, oltre a una serie di colonne, pilastri e pavimentazioni.

Rinacque il deversorium vitiorum come lo definì Seneca, ovvero il villaggio del vizio.

Pare che un tempo il litorale di Baia fosse teatro di amori maliziosi e burle di giovani ubriachi.

Proprio per questo, il vecchio filosofo preferiva ritirarsi nella sua villa piuttosto che scendere in spiaggia e mescolarsi tra quella gente che guardava con distacco e quasi disprezzo. Nelle sue Epistulae ad Lucilium, infatti, scriveva: “Lì tutto si concede all’immoralità, là essa si disfrena più che altrove, come se il luogo stesso richiedesse ogni specie di scostumatezze […] il saggio o chi aspira ad esserlo non sceglierà Baia”.

Il parco di Baia Sommersa oggi

Il parco definito come la “Pompei sommersa”, ancora oggi, continua a rivelare la sua storia. Le mareggiate consentono spesso la riscoperta di un nuovo angolo, seppur questo patrimonio sia stato in gran parte danneggiato dalle navi che nei secoli sono approdate in zona.

Dal 2002 è possibile anche per i turisti eseguire delle escursioni subacquee in quella che è diventata un’area marina protetta.

Così si può tornare indietro nel tempo, toccando le statue di divinità oppure scoprendo dei pavimenti in mosaico perfettamente conservati; infatti, basta scostare un po’ di sabbia per ammirare quello che la natura, sicuramente meglio dell’uomo, è stata in grado di custodire. Statue, anfore e altri ritrovamenti sono esposti nel Castello Aragonese di Baia, sede del Museo Archeologico dei Campi Flegrei.

La zona del Parco archeologico sommerso di Baia, inoltre, può essere visitata a pagamento su uno speciale battello, il Cymba: un battello dall’ampio ponte e con il fondo pieno di finestre, che consente ai passeggeri di navigare seduti sotto il livello del mare con la guida che illustra le meraviglie sommerse. Il viaggio con il Cymba costa intorno ai 12 euro.

L’ultima scoperta

Le ricerche di archeologia subacquea non finiscono di stupire e negli ultimi tempi stanno riemergendo tanti tesori dimenticati. L’ultimo, in ordine di tempo, è il nuovo mosaico scoperto nella zona delle Terme del Lacus. Si tratta di una splendida composizione con tessere bianche, azzurre e sfumature rosse, risalente probabilmente all’Antica Roma, circa duemila anni fa. La nuova opera è ancora tutta da decifrare, ma per gli archeologi del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, lo stile somiglierebbe a quello in voga nell’antica Tunisia, dove si trovava all’epoca Cartagine, l’antica rivale di Roma, conquistata dai Romani nel II secolo a.C.

 

Vieni a scoprire le meraviglie di Baia facendo immersione, navigando in barca a vela, in canoa o a nuoto. Offriamo esperienze per tutti i gusti.

 

Divérteducando Viaggi propone, per le scuole di ogni ordine e grado, tour di un giorno alla scoperta di Baia.