Due tour in uno: minicrociera alla scoperta di Capo Palinuro e escursione guidata al Parco archeologico di Elea-Velia.
Il punto d’incontro di questa interessante escursione è il porto di Palinuro, da dove inizia la mini crociera su battello turistico alla scoperta dell’omonimo Capo, fatto di scogliere meravigliose, grotte naturali e baie stupende.
Qui, nelle fessure dei rupi verticali, spunta la Primula Palinuri, simbolo del Parco nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.
Capo Palinuro custodisce nelle sue cinque punte ben 32 grotte, di cui cinque visitabili in barca.
La più nota, la Grotta Azzurra, non ha nulla da invidiare all’omonima di Capri; vanta un’apertura molto ampia e si presenta come una grande caverna. Spingendosi verso l’interno l’ambiente appare gradualmente più scuro in contrasto con la luminosità sempre più azzurra delle acque: i raggi solari, riflessi dall’acqua del mare, passano per un profondo tunnel e illuminano lo specchio d’acqua, creando uno strabiliante quadro di magia.
Ulteriori tappe sono l’Arco Naturale, simbolo internazionale del centro costiero, e la spiaggetta del Buon Dormire dove è possibile effettuare una sosta.
è chiamata così perché i pescatori, a largo della spiaggia, la sera calavano le reti per la pesca delle triglie, dopo si rifugiavano sulla spiaggia per riposare prima di tirare le reti al mattino.
Di fronte ad essa troviamo lo Scoglio del Coniglio, così definito per la sua forte somiglianza con il roditore.
La navigazione continua per rientrare al porto di Palinuro.
Pranzo (menù completo) c/o ristorante del luogo.
La storia di Bosco si intreccia al vissuto del Pintor, che ha combattuto la dittatura di Franco dall’età di quindici anni, pagando con il carcere e l’esilio; da Bosco partirono i primi moti libertari del Cilento repressi col sangue (a ricordare l’accaduto è un murales maiolicato realizzato da Ortega, sito all’ingresso del paese).
Si visiterà il Museo a lui dedicato.
Al piano terra vi sono i Segadores, un ciclo di venti dipinti a comporre un racconto pittorico della condizione sociale ed economica dei mietitori spagnoli negli anni ’30;
al primo e al secondo sono esposti i pannelli in cartapesta dei cicli Passarono e Morte e nascita degli innocenti, realizzati a Matera nel 1973.
All’ultimo piano trovano spazio le opere della “missione sociale” dell’artista note come Decalogo della democrazia: dieci litografie che invitano al perseguimento continuo della propria libertà di pensiero ed azione, all’esaltazione della democrazia ed alla negazione della dittatura.
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